Trovare lavoro in Australia è divenuto oggi uno dei desideri più diffusi tra i giovani italiani!
tante sono infatti le opportunità di lavoro in Australia, uno stato che oggi offre i lavori più belli del mondo, spiegano gli esperti. Per la precisione, a sostenerlo in un libro è Enrico Moretti, Professore a Berkeley, che nel suo La nuova geografia del lavoro (edito da Mondadori) parla proprio dell’Australia come della nuova mecca: ottime opportunità ovunque, dalla finanza al marketing, dall’intrattenimento all’industria green.
Che il lavoro stia cambiando la sua geografia è cosa nota. All’annuncio del ministero australiano che metteva a disposizione un posto per il lavoro più bello del mondo solo nel 2009 hanno risposto 34 mila persone provenienti da 200 paesi diversi. Il fatto è che l’Australia, proprio come gli Stati Uniti, ha le condizioni per attrarre i creativi, dice l’autore.
Certo, ci sarebbe anche la Cina. Ma il Professor Moretti la usa proprio come esempio per dimostrare la superiorità dell’offerta in arrivo dall’Australia. Shenzhen, un città della Cina meridionale, era una paesino dove vivevano 20 mila persone nel 1975. Oggi è una metropoli che ospita 15 milioni di lavoratori. E perché? Perché la maggior parte dei prodotti che consumiamo in Occidente arriva proprio da lì, dove è sorto uno dei tre porti più importanti del mondo. Da questa area partono, ogni secondo, dieci container!
Ma perché allora non preferire la Cina all’Australia? Perché l’Australia, rispetto al paese asiatico, offre condizioni sociali ed ambientali molto più in linea con la nostra cultura. Per questo un italiano che si trasferisce in Australia per lavoro è quasi sempre molto soddisfatto.
E in questi anni, a quanto pare, la soddisfazione è destinata a triplicare anche a causa della crisi che investe gran parte del mondo occidentale.
Quello che bisogna considerare, secondo l’autore, è il modo in cui il mondo sta cambiando. Se è vero che il lavoro di un tempo non esiste più, è altrettanto vero che i nuovi lavori crescono e permettono di vivere bene.
Tra questi settori spiccano la finanza, il marketing, l’intrattenimento e l’industria verde. Se a questo aggiungiamo il fatto che i servizi, in tutti i Paesi occidentali, impiegano due terzi dei lavoratori di una nazione, capiamo che le opportunità di trovare lavoro in Australia non mancano di certo.
Il successo di un Paese – sostiene lo studioso – dipende anche dai creativi che riesce ad attirare. L’America ha ancora questa capacità. Negli Stati Uniti c’è una cultura aperta e un’elasticità legale che non si riscontrano in Europa o in Giappone. L’Europa ha liberalizzato il lavoro ma non ha operato sulle barriere linguistiche e culturali che esistono tra i Paesi. I lavoratori che possono godere di questa mobilità sono pochissimi. Il Giappone, invece, si basa solo su un capitale autoctono. Per questo motivo è in piena stagnazione economica. L’Australia o il Canada, come gli Stati Uniti, hanno una politica che agevola gli immigrati con una buona istruzione.
L’Italia non fa parte di di questo mercato del lavoro internazionale perché ragiona da paese periferico. Altri stati, come ad esempio l’Austria, al contrario, pensano in grande e in modo aperto. Prima regola: informarsi bene su quelli che sono i posti di lavoro disponibili, valutare bene, imparare la lingua inglese – almeno a livello basico – e poi partire alla ricerca delle opportunità di lavoro in Australia!
m.r.
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