Perché frequentare un corso di formazione? Perché conviene darsi da fare per trovare un lavoro? Perché i dati parlano chiaro: la situazione non migliorerà prima di qualche anno. Traduzione: se cercate un posto di lavoro, datevi da fare per presentarvi con tutte le carte in regola: idee chiare, competenze, entusiasmo. Non c’è alternativa per trovare lavoro in questi momenti.
In sei anni, cioè dall’immediata vigilia della crisi ad oggi, il tasso di disoccupazione in Italia è praticamente raddoppiato. Nel 2007, quando si raggiunse il picco sui mercati finanziari prima dello scoppio della crisi (che, ricordiamolo, è figlia del pandemonio scoppiato a causa dei mutui subprime) il tasso di senza lavoro in Italia si aggirava sul 6%. Solo sei persone su cento non lavoravano.
Non è affatto un dato terribile: bisogna considerare che in questa percentuale sono compresi anche i tanti italiani che lavorano in nero e quelli che sono in un normale avvicendamento tra un lavoro e l’altro.
Ma oggi siamo vicini al 12% e secondo le recenti stime della Commissione Europea l’anno prossimo supereremo questa soglia. Questa cifra diventa davvero importante perché rappresenta l’ultimo livello di guardia prima che la disoccupazione diventi davvero un problema capace solo di… creare necessariamente altra disoccupazione. Se migliaia di persone non lavorano, migliaia di persone non comperano. E quindi altre migliaia di persone smetteranno di lavorare, non essendo più vendibili i prodotti da loro realizzati.
Secondo la proiezione stilata dall’istituto di ricerca e analisi macroeconomica Prometeia, all’Italia servirà arrivare almeno fino al 2020 prima di tornare ad un livello di disoccupazione “positivo”, ovvero del 9%.
Tanto per capirsi, gli Stati Uniti hanno appena festeggiato la discesa al 7,5% di senza lavoro. Nel suo rapporto “Uno sguardo al 2020″, Prometeia stima poi che il livello del Pil alla fine di quell’anno sarà ancora inferiore ai valori pre-crisi (fine anni ’90) di circa il 2%.
Per l’istituto, tra il 2015 e il 2020 il tasso di crescita medio si collocherà stabilmente in territorio positivo (+1,1%) ma in linea con il 2000-2005. Non basteranno 14 anni per recuperare i livelli di crescita perduti: il doppio di quanto, negli anni Novanta, impiegò la Finlandia, più del triplo di quanto impiegò la Svezia.
Strettamente legati all’impossibilità di crescere a ritmi elevati e alla tensione del mondo del lavoro ci saranno dei cambiamenti strutturali del tessuto produttivo: l’industria, a causa della recessione ridurrà in modo permanente l’occupazione a favore di un incremento di produttività. Di conseguenza l’input di lavoro complessivo non recupererà i livelli pre-crisi, proprio soprattutto a causa del settore industriale.
Ecco perché se cercate un lavoro dovete sfruttare molto meglio le possibilità che vi si offrono. Ecco quindi perché frequentare un corso di formazione ben realizzato e capace di darvi vere competenze diviene quasi indispensabile per entrare a colpo sicuro nel settore produttivo giusto per voi.
m.r.
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